StarkVital Nr. 33

La sfida demografica: la carenza di forza lavoro

Grazie ai baby boomer, negli ultimi decenni la Svizzera ha beneficiato di un dividendo demografico. L'economia ha avuto a disposizione un numero sempre maggiore di lavoratori ben istruiti, che hanno contri buito notevolmente alla cre scita. Questa evoluzione si è ora tuttavia invertita: il nostro Paese è alle prese con uno sconvolgimento demografico che determina una riduzione

zera degli imprenditori (fino al 30.06.2023). E la carenza di manodopera si aggraverà ulte riormente nei prossimi anni. Secondo l'economista di UBS Alessandro Bee, nel 2030 ci sarà probabilmente un vuoto di circa 270'000 lavoratori. "Anche senza un'ulteriore cre scita occupazionale, entro il 2040 mancheranno cumulati vamente circa 431'000 persone sul mercato del lavoro" , spiega

della forza lavoro. Paradossalmente, gli abitanti tendono ad aumentare, ma non il numero dei lavoratori disponibili a causa dell’invecchiamento della popolazione, Anno dopo anno, le persone che a causa dell'età escono dal mercato del lavoro sono più numerose dei giovani che vi entrano a causa appunto del progressivo pensionamento della gene razione dei baby boomer. Il trend negativo è quindi già iniziato. "Attualmente riman gono vacanti circa 130'000 posti di lavoro, una tendenza che è diventata il maggior freno all'economia svizzera" , afferma Valentin Vogt, ex presidente dell'Unione sviz

da parte sua il presidente di economiesuisse Christoph Mäder. "Si tratta di circa l'8 per cento dell'attuale popo lazione attiva". Stando ad Avenir Suisse, entro il 2050 il fabbisogno di personale potrebbe addirittura raggiungere 1,3 milioni di unità. La svolta demografica pone sfide non solo al mercato del lavoro, ma anche al finanziamento della previdenza per la vecchiaia. In futuro sarà quasi impossibile finanziarla con la sola forza lavoro nazionale, poiché l'onere aumen terebbe di 2'000 franchi pro capite all'anno entro il 2050, spiega economiesuisse in un comunicato stampa.

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