Stark Vital Nr. 23

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In tempi di pandemia, tra la popolazione si è assistito a un repentino cambiamen to dei parametri di ragionamento: bianco e nero, sano o malato, vaccinato o non vaccinato. Purtroppo, oggi si prospetta uno scena rio analogo a quello presentato nel film di fantascienza del 1973, I sopravvissu ti (Soylent Green) con l’attore Charlton Heston, che prefigurava l’anno 2022. Anche nella vita reale, come nel film, presto o tardi, potrebbe innescarsi una «caccia» agli anziani, ritenuti superflui. Se le cose dovessero mettersi in questo modo, chi negli anni riuscirà a mante nersi in salute e a essere autosufficien te, non verrà considerato un fardello per la società e sarà autorizzato a vivere. Gli altri saranno eliminati (....non svelo il finale caso mai non l’aveste ancora visto). Il 20 dicembre 2021, il quotidiano zu righese Tages-Anzeiger ha pubblicato un’intervista con il controverso scrittore Lukas Bärfuss nella rubrica «Cultura & Società». La didascalia sotto la sua foto recitava cinicamente: La ghigliottina per i pen sionati fuori forma fisica? Esplosione dei costi di assistenza agli anziani:

«Vecchio e malato in questa logica si gnifica anche improduttivo e superfluo». Il triste scenario si sta concretizzando molto più rapidamente di quanto pensas si. È anche per questo motivo che è stata creata la rivista STARKVITAL60+. Noi ultrasessantenni dobbiamo impegnarci per mantenerci in salute, in modo da non essere considerati un peso per la società, ossia, «improduttivi e quindi superflui». Già che ci siamo, occorre ricordare che, anche se non più attivi professionalmente, in termini economici i cittadini 60+ sono ottimi consumatori quando si tratta di af fitto, auto, assicurazioni, viaggi, parruc chieri, cibo ecc. Ciò nonostante, la realtà odierna indica che sempre più persone vogliono o devono continuare a lavorare oltre l’età pensionabile. Per me è un dovere morale motivare il maggior numero possibile di persone 60+ a mantenersi in salute pratican do esercizio fisico, in modo da riuscire a vivere il più a lungo possibile una vita attiva e autonoma a casa propria, evitan do di pesare sulla collettività. Anzi, chi è in pensione potrebbe rendersi utile, met tendosi a disposizione di chi ha bisogno, prestando il suo aiuto nel volontariato o a favore delle generazioni più giovani, con dividendo le proprie competenze acquisi te nell’arco di una vita.

Ecco di seguito un testo di 500 anni fa che fa riflettere. Basterebbe sostituire la parola «peste» con «c...» per ritrovarsi nel 2022. «Quando la peste bubbonica devastò Gi nevra nel 1530, era tutto pronto. Fu persino aperto un intero ospedale per gli appestati. Con medici, paramedici e infermieri. I commercianti contribuivano, il magistrato dava sovvenzioni ogni mese. I pazienti davano sempre soldi, e se uno di loro moriva da solo, tutti i beni anda vano all’ospedale. Ma poi è successo un disastro: la peste andava spegnen dosi, mentre le sovvenzioni dipendevano dal numero di pazienti. Per il personale dell’ospedale di Ginevra, nel 1530 non esisteva questione di giusto o sbagliato. Se la peste portava soldi, allora la peste era buona. E poi i medici si organizzaro no. All’inizio avvelenavano i pazienti solo per ritoccare le statistiche di mortalità verso l’alto, ma sulla mortalità da peste, però (...) « François Bonivard, Cronache di Ginevra , secondo volume. Jean-Pierre L. Schupp

DISCRIMINAZIONI e INGIUSTIZIE SOCIALI ai danni dei cittadini 65+

Mi rivolgo ai cittadini che sono in pensione, che si avvicinano ai 60 anni o che hanno superato i 50. Onde evitare spiacevoli sorprese, sarebbe bene essere al corrente di alcune ingiustizie, a volte vere e proprie discriminazioni, messe in atto dai cantoni o direttamente dalla Confederazione ai danni dei propri cittadini. Penalizzazione fiscale dei coniugi Le coppie sposate con doppio reddito come pure i coniugi pensionati pagano più imposte rispetto alle coppie di con viventi, poiché entrambi i salari vengono cumulati applicando la progressione più alta. Nel caso delle coppie non sposate, la procedura secondo cui i salari vengono tassati separatamente dalle autorità fiscali si traduce in un’imposizione inferiore. Non è esattamente il miglior modo per promuovere la famiglia. In effetti, ci si interroga perché un numero crescente di coppie non vogliano sposarsi e avere figli. Discriminazione nelle rendite AVS Secondo il principio dello splitting, per il calcolo della rendita si sommano i redditi conseguiti da entrambi i coniugi negli anni di matrimonio e li si attribuiscono per metà a ciascuno. Lo splitting è a tutti gli effetti una riduzione delle rendite per le coppie sposate: la somma delle due rendite individuali dei coniugi non può superare il 150 per cento della rendita mas sima AVS. Le coppie conviventi, invece, sono messe meglio: ciascun partner riceve una rendita individuale, che per le cop pie non sposate può arrivare al 200 per cento. Inoltre, molti pensionati ricevono la rendita individuale massima di 2’390 franchi al mese (2021) fino al pensionamento del coniuge, poi vale lo splitting, al massimo 3’585 franchi al mese, mentre la rendita massima per le coppie conviventi è di 4’780 franchi.

Una bella differenza. Inoltre, se la moglie va in pensione per prima, spesso riceve solo la rendita minima di 1’195 franchi al mese (2021) fin ché anche il marito non è pensionato, il che costituisce un’evidente discriminazione di genere . Le rendite AVS vengono tassate come reddito, analogamente ai salari, e non esiste la tredicesima. Per di più, in molti casi, si perde circa una mensilità in tasse, di modo che la rendita AVS annuale corrisponde in effetti a 11 mesi, e non a 12 (o a 13). La dodicesima mensilità è di per sé un importo fittizio. Una vera ingiustizia . Penalizzazione dell’AVS nell’anno del pensionamento Indipendentemente dal momento del pensionamento nel corso dell’anno, la rendita AVS viene estrapolata come red dito e proiettata sull’intero anno, anche nel caso in cui sia necessario un sostegno finanziario da parte dello Stato (ad esempio per l’assicurazione sanitaria). Se un individuo va in pensione nel mese di luglio e percepisce la rendita dal mese seguente, cioè da agosto, il calcolo del reddito per avere diritto ai sussidi verrà applicato sui 12 mesi, e non sui 5 mesi effettivi, agosto-dicembre. Un’altra incomprensibile ingiustizia. Ipoteca Statisticamente, l’aspettativa di vita al momento del pensiona mento ordinario è di circa 15-20 anni, a seconda del sesso. Dopo i 65 anni, tuttavia, è molto difficile ottenere un’ipoteca. Da un giorno all’altro non si è più considerati solvibili, il che costituisce una discriminazione basata sull’età (ageism). Attualmente, con i tassi d’interesse bassi, molti pensionati potrebbero continuare ad abitare nell’alloggio di proprietà per altri 10-20 anni o più, dato che generalmente l’onere mensile è inferiore rispetto all’affitto di un appartamento.

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STARKVITAL 60+ Nr. 23

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